[M] MICOTERAPIA [prospettive di ricerca e di utilizzo in ambito in oncologico]
La micoterapia rappresenta una forma di medicina già molto conosciuta per il trattamento di multiformi patologie nel mondo orientale. Tra le specie con attività terapeutica più note si elencano specie molto popolari in Cina e Giappone, come lo Shiitake (Lentinus edodes), Reishi (Ganoderma lucidum), Maitake (Grifola frondosa), ed Enokitake (Flammulina velutipes). Dagli anni 80 e 90 la ricerca si è orientata sulle applicaziioni in ambito oncologico, attraverso l’uso in Giappone della Flammulina velutipes ed in Brasile dell’Agaricus blazei murrill.
I componenti fungini hanno dimostrato azioni farmacologiche multiple e complesse su differenti cellule e target molecolari. Si descrive un’azione di superficie cellulare ed un’azione più profonda, su specifici trigger con innesco di una cascata di eventi che portano ad un’alta specificità ed efficienza farmacologica. Le pubblicazioni esistenti riportano effetti anti-infiammatori, attività antiossidante, antimicrobica, immunostimolante ed attività antitumorale.
In ambito oncologico dove è spesso presente uno stato di cronica e progressiva immunodepressione, sono possibili attività di modulazione sul sistema immunitario tramite i polisaccaridi e le glicoproteine. Vengono inoltre descritte attività enzimatiche favorevoli ed azioni simil-ormonali, con influenza sulla replicazione cellulare, effetti pro-apoptotici, influenza sulla riparazione del DNA ed inibizione della neoangiogenesi.
La prevalenza degli studi attualmente disponibili, riguarda tuttavia osservazioni in vitro su linee cellulari ed in vivo su animali di laboratorio. Esistono alcune specie fungine per le quali tuttavia vi sono maggiori dati presenti in letteratura.
Nella specie Coriolus versicolor, la presenza di glicoproteine (o proteoglicani) PSP-PSK in aggiunta alla chemioterapia e radioterapia, è in grado di migliorare migliora l’efficacia terapeutica e la tolleranza ai trattamenti con riduzione degli effetti collaterali. Un generale miglioramento delle condizioni di salute si sono rilevate nei malati con neoplasie gastriche, intestinali e polmonari, probabilmente per un effetto di stimolo immunitario. Una recente metanalisi del Centro MD Anderson dell’Università del Texas nel 2007, ha segnalato l’efficacia di azione su 4 tipi di tumore (mammella, stomaco, polmone e intestino). Il lentinano, un beta glucano estratto dal Lentinus edodes ha mostrato attività nei confronti di linee cellulari da neoplasia gastrica. I metaboliti del Ganoderma lucidum, probabilmente coinvolti nelle azioni anti-neoplastiche sono polisaccaridi beta D glucani, proteine come la LZ-8 e triterpenoidi.
Tra i funghi più studiati e controversi vi è l’Agaricus Blazei Murrill. Tra gli effetti documentati di questa specie si riportano l’azione di stimolo del sistema immunitario e della respirazione. La presenza di glucani permette l’aumento della apoptosi cellulare (blaizeina) e nel contempo l’aumento delle cellule NK circolanti. La presenza di ergosterolo rende ragione della possibile azione anti-neoangiogenetica.
Grifola frondosa e Albatrellus spp con le loro sostanze, ( frazione D e MD, grifolina), facilmente assorbite per via intestinale, hanno documentato attività nei confronti di cellule neoplastiche da neoplasia gastrointestinale, polmone, fegato e mammella. Le esperienze già disponibili di associazione tra trattamento antiblastico e micoterapia, aprono le prospettive ad ulteriori e più approfonditi studi in questo ambito.
Dott. Imperatori Luca – Oncologo Medico
Da: Raccolta Abstract SIFIT 2015.